Nati e cresciuti a Brattleboro, Vermont (USA), i THUS LOVE sono una queer post-punk band che incarna lo spirito DIY, creando musica senza compromessi e con un forte senso di comunità.
Formatasi durante l’era del Covid, l’attuale formazione della band vede Echo Mars (they/them) alla voce e chitarra, Lu Racine (he/they) alla batteria, Ally Juleen (she/they) al basso, entrata nella band nel 2023, e Shane Blank (he/him), che si è unito di recente al gruppo, contribuendo con chitarra e synth.
I THUS LOVE non sono solo una band, ma un’esperienza vivida e selvaggia che esplode sul palco. I loro live sono un turbine di energia cruda, dove ogni nota sembra scivolare fuori dai limiti della musica e diventare parte di un’esperienza collettiva. La loro capacità di mescolare il suono grezzo del punk con una carica emotiva travolgente rende ogni performance unica.
Abbiamo chiacchierato con i THUS LOVE che ci parlano del loro nuovo album All Pleasure, della loro evoluzione artistica e del legame tra musica, attivismo queer e libertà creativa.

Cosa rappresenta Brattleboro per voi come luogo creativo e comunità artistica?
Brattleboro è un posto in cui puoi sentirti sia completamente isolato che totalmente accolto allo stesso tempo. Ha un’energia sotterranea in cui le persone creano per il semplice gusto di farlo, e quello spirito DIY è stato cruciale per noi. Ci ha dato la libertà di ritagliarci il nostro spazio e plasmare il nostro suono senza pressioni esterne. Dunque i THUS LOVE non potrebbero esistere senza Brattleboro.
Come è nata l’idea per il titolo del nuovo album All Pleasure?
Fin dall’inizio, ci siamo detti che se lavorare a questo album non ci avesse dato piacere, allora non lo avremmo fatto. Creare musica dovrebbe essere un atto di gioia, e ci siamo attenuti a questo principio. Questo non significa che non ci siano state difficoltà, ma spero che chiunque ascolti questo album possa percepire l’entusiasmo e la gioia che abbiamo provato nel realizzarlo insieme in una stanza.
Quali emozioni o messaggi volete trasmettere attraverso i temi della gioia e del piacere nell’album?
Per me, il piacere non riguarda solo la felicità, ma anche la libertà. È il permettersi di esistere pienamente, senza vergogna o restrizioni.
Il messaggio dell’album è proprio questo: la gioia come atto di ribellione, qualcosa che nessuno può portarci via.
Com’è stato lavorare e creare insieme nel vostro studio rinominato “Hobbit Hole”?
Il “Hobbit Hole” era una sorta di sacro rifugio creativo per noi. Era angusto, sudato, caotico—ma era casa. In quello spazio, solo noi quattro all’epoca, abbiamo costruito tutto da zero, sia letteralmente che musicalmente. Lì potevamo essere completamente noi stessi senza filtri, ed è stato fondamentale per creare qualcosa di onesto e appagante.

Come siete riusciti a integrare i nuovi membri Ally Juleen e Shane Blank?
L’arrivo di nuovi membri ha rappresentato un cambiamento, ma è stato naturale. Ally e Shane avevano già intuito l’energia della band e hanno portato qualcosa di nuovo senza compromettere ciò che avevamo costruito. La chimica è stata immediata, permettendoci di espandere il nostro sound in modi che prima non avremmo immaginato.
Qual è il ricordo più divertente o significativo della creazione dell’album?
Probabilmente quando abbiamo finito la title track All Pleasure. È stata la prima canzone che abbiamo scritto tutti insieme come band, e ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo per noi.
Come è evoluta la vostra musica con l’espansione a quattro membri?
Avere più persone significa avere più prospettive, più energia e più profondità. Ora la nostra musica ha una nuova ampiezza—c’è più spazio per esplorare le texture, le dinamiche e sperimentare in modi che prima, come trio, non erano possibili. È stato emozionante vederlo prendere forma.
In che modo il vostro approccio DIY definisce l’identità della band?
Il DIY è tutto per noi. Abbiamo sempre costruito il nostro mondo, che si trattasse di creare il nostro merch, registrare nel nostro spazio o organizzare i nostri concerti. Ci mantiene radicati e assicura che tutto ciò che pubblichiamo sia autenticamente nostro, senza compromessi.
Quanto è importante per voi usare la vostra piattaforma per sostenere i diritti LGBTQ+ nella sfera politica?
Essere artisti queer visibili è già un atto politico, che lo vogliamo o no. Sappiamo quanto sia importante vedere qualcuno come te sul palco, sentire la tua esperienza riflessa nella musica.
Se la nostra piattaforma può amplificare queste voci e creare spazi per altre persone, allora lo consideriamo una responsabilità importante.
Come navigate l’intersezione tra espressione artistica e attivismo politico nella vostra musica?
Per noi, le due cose sono inseparabili. Esistere in modo autentico come persone queer è già una forma di resistenza. Ma vogliamo anche mettere al centro la gioia, perché l’esistenza queer non riguarda solo la lotta—è celebrazione, comunità, amore.
Che messaggio vorreste dare ai giovani artisti queer che cercano di emergere in un contesto simile al vostro?
Non aspettate il permesso. Non avete bisogno della validazione di un’industria che non è stata costruita per voi. Trovate le vostre persone, create i vostri spazi e fate arte che sia autentica per voi. Il pubblico giusto vi troverà.
Come vedete l’interconnessione tra gioia e resistenza come individui queer e musicisti?
La gioia è resistenza. In un mondo che cerca di farti sentire piccolo o sbagliato, scegliere di essere felice, di prosperare, di ballare, amare e creare—questo è rivoluzionario. Non si tratta solo di sopravvivere, ma di vivere pienamente.


THUS LOVE Live:
14 Marzo 2025 – Milano, Arci Bellezza
15 Marzo 2025 – Bologna, Covo Club